domenica 8 maggio 2011

Grazie Giorgio, Grazie Emanuele


Quando una persona “fa politica” ha il dovere di riflettere continuamente sugli strumenti del suo “fare”.
Sono validi i miei principi?
Hanno ancora un senso?
I nuovi problemi della società e dell’economia ne modificheranno la forza e le qualità?

Non sono domande sciocche né retoriche, ogni “homo politicus” dovrebbe porsele ogni giorno per riuscire ad affrontare la Politica e i suoi mille problemi con strumenti adatti, contemporanei e praticabili.

Da qui la domanda che io, socialista, sono obbligato a rivolgermi quasi quotidianamente: ha senso essere socialisti oggi?

E’ una domanda che, vista la situazione del socialismo in Italia, pesa non poco sulle riflessioni di un giovane come me, convinto del suo sistema di valori.

La risposta che mi sono sempre dato, e che continuo a darmi è questa: Zapatero, Gonzalez, Milliband, Brown, Blair, Aubry, Mitterrand, Schröder, Schmidt, Brant, Socrates, Papandreu….o in alternativa: PSOE, Labour, SPD, PS, PASOK, Partido Socialista.

Il Socialismo Europeo, la socialdemocrazia riformista e progressista, sono le uniche alternative vincenti alla destra conservatrice e (in qualche caso) xenofoba in tutta Europa.
Quindi si, essere socialisti ha senso.   
Anzi, essere socialisti è necessario .
E’ necessario se si vogliono usare gli unici strumenti che in Europa sono in grado di portare al governo (e di far governare)  la sinistra, o che comunque rappresentano un’alternativa credibile, affidabile e praticabile alle destre.

Questa “risposta” che mi do ogni giorno è la risposta che probabilmente (insieme alla grande storia del socialismo di casa nostra) si danno tutti i socialisti italiani.
E’ una risposta che, però, trovava difficilmente spazio sulla stampa italiana, divisa tra i rotocalchi e le smanie cerchiobottiste, e nell'arena politica.

Qualcosa però inizia a muoversi.
Nel suo primo editoriale il nuovo direttore de “il Riformista”, Emanuele Macaluso, ha scritto: 
Nel centrosinistra manca una forza con una identità tale da ricordare la storia di quel riformismo che richiama il socialismo democratico italiano ed europeo, le sue conquiste sociali, politiche e civili. Una forza che richiami anche le grandi innovazioni politico-culturali che in Europa hanno compiuto quei partiti, segnati da sconfitte e da vittorie, i quali, però, sono sempre la sola forza alternativa alla destra e alla conservazione.”
Macaluso è arrivato a queste conclusioni da tempo, ma è una delle prime volte che una riflessione esplicita sulla questione compare su un giornale di tiratura nazionale.
Infine anche il nostro Presidente, Giorgio Napolitano, è tornato sull’argomento nell’ultima settimana:  
“La sinistra deve essere credibile e affidabile (…) in Italia c’è stata una sottovalutazione della socialdemocrazia “ (fondamentalmente nella seconda Repubblica e per chiara responsabilità di certi gruppi dirigenti, aggiungo io).

Comunque: Grazie Giorgio e grazie Emanuele.
Oggi mi sento meno solo.
Viva il socialismo.

Riccardo Galetti - Presidente del Circolo "Sandro Pertini"

3 commenti:

  1. Caro Richi, francamente "grazie Giorgio" non me la sento proprio... arrivare ultraottantenne a rendersi conto che una sinistra senza un'anima socialdemocratica non va da nessuna parte mi sembra un po' tardi per prendersi i "grazie" e i "bravo". Questa è una domanda che i comunisti come Napolitano si sarebbero dovuti porre 30anni fa invece di stare a guardare (...nella migliore delle ipotesi)il PSI finire in pezzi.
    Fraternamente, riccardo

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  2. Caro Riccardo,
    quando sento citare grandi del passato mi viene da storcere il naso, penso sempre che la continua citazione rappresenti la mancanza di "idee proprie".
    Ma stavolta mi tocca farlo anche a me, citando il vecchio Pietro "La politica non si fa con i sentimenti, figuriamoci con i risentimenti!".
    ;)
    Riccardo Galetti

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  3. Sai che con i grandi del passato con me trovi terreno fertile :) (sarà mancanza di idee proprie? forse sì!), ben venga una pur tardiva riflessione della sinistra parlamentare sulla sua mancanza di anima, me ne compiacerei, ma non li ringrazio.
    keep writing! complimenti per il blog :)
    ciao

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