venerdì 10 giugno 2011

Fermata "Villaggio Matteotti", Saronno. 10 Giugno 2011

I toponimi, si sa, sono terreno fertile per amministratori fantasiosi (o fastidiosamente arroganti e demagoghi).
I “nomi” dei luoghi che viviamo, per quanto importanti (o assurdi), vengono però “neutralizzati” dalla routine e, così, succede che non si conosca neanche il perché e il percome la strada di casa porti un certo nome.
Ci sono dei casi in cui, per colpa dei personaggi citati all’inizio del post, forse è meglio non sapere.
Ma ce ne sono altri che dovrebbero essere conosciuti da tutti.
A Saronno c’è addirittura un intero quartiere che porta il nome di un personaggio del passato: il “Villaggio Matteotti”. 

Quello che forse non tutti sanno è che non è sempre stato così.
Il quartiere nasce durante il ventennio, progettato da Edoardo Flumiani (Presidente della corporazione fascista degli architetti ed ingegneri di Varese) su modello delle rowhouse (villette a schiera) operaie inglesi (risultato ben visibile in Via Carlo Rosselli, altro nome non casuale).
L’“esperimento urbanistico” fascista prende il nome di “Villaggio Impero”, in omaggio alla propaganda espansionista dell’Italia fascista.

Giacomo Matteotti, deputato socialista riformista, fu tra le prime vittime “illustri” del regime fascista, vigliaccamente ucciso mentre si recava a Montecitorio pochi giorni dopo aver denunciato pubblicamente i brogli elettorali delle elezioni del 1924.
Fu assassinato dalla “longa manus” del governo fascista il 10 Giugno di 87 anni fa.
Gli amministratori della Saronno “libera” vollero ribattezzare il “Villaggio Impero” come “Matteotti”, con un atto di giustizia verso un eroe dell’antifascismo, della democrazia e del socialismo riformista.

Oggi, esattamente 87 anni dopo, non possiamo dimenticare perché un intero quartiere della nostra Saronno è dedicato a Giacomo Matteotti

 Riccardo Galetti - Circolo "Sandro Pertini" Saronno


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