mercoledì 22 gennaio 2014

Sul Renziellum

Finalmente in Italia le cose cambiano!
Vero, va detto, che se la Consulta non si fosse pronunciata avremmo ancora il porcellum, ma le principali forze politiche sono ora avviate verso una epocale riforma elettorale.


Oddio, per la verità, parrebbe che tra il vecchio sistema e il nuovo la differenza fondamentale, se non unica, sia l'esistenza di circoscrizioni piccole anzichè grandi. Il che è sicuramente molto più democratico anche se io magari non ne capisco la ragione. Poi però c'è anche l'ipotesi di doppio turno e lo sbarramento al 35% per le coalizioni, altre innovazioni senz'altro importanti a dispetto dell'apparenza, tuttavia pare che gli Avvocati Bozzi e Besostri, che col loro ricorso hanno provocato l'estinzione del compianto porcellum, non ne siano convinti; i due anticipano un possibile nuovo ricorso, qualora la legge passasse, argomentando che la Consulta aveva bocciato due aspetti specifici: liste bloccate e premio di maggioranza abnorme che, in effetti, ci sono ancora tali e quali a prima.

Io tendenzialmente mi trovo abbastanza persuaso dagli argomenti dei due legali tanto più che, a prescindere dai dettagli e dal testo quando sarà noto, sembra proprio che l'Italicum sia semplicemente un porcellum con la minima rivisitazione possibile.

Però la cosa che mi colpisce è un'altra: a nessuno è venuto in mente che, forse, non è la legge elettorale da sola a determinare instabilità? in fondo la Germania col proporzionale ha avuto 8 cancellieri in 60 anni mentre il Regno Unito, col sistema più maggioritario possibile (anche se comunque più democratico della proposta dell'italicum visto che fa scegliere i deputati ai cittadini) si trova ad avere un governo di coalizione ed ha già avuto qualche caso di elezioni anticipate.

Cioè, capisco che Renzi e Berlusconi, gli autori del compromesso, non sono tipi da fare errori del genere, ma anche con una legge ipermaggioritaria potrebbe capitare, in astratto, di avere una solidissima maggioranza il giorno dopo le elezioni e poi magari perderla. 

Ad esempio, e dato ancora per scontato che ai due autori del compromesso non capiterebbe mai, potrebbe succedere che parte dei deputati eletti col premio di maggioranza se ne andassero magari perché a uno dei leader sfugge una battuta irrispetosa che fa dimettere un viceministro o il presidente del suo partito, o che un fedele alleato si alzi sbattendo la porta al grido di "che fai, mi cacci?".

Insomma, a loro non capita, ma può capitare. Quindi forse è il caso di rispettare la costituzione prima che arrivi la Consulta ad imporlo e magari anche di guardare davvero alle cause dell'instabilità politica.

Mauro Sabbadini

Nessun commento:

Posta un commento