Sabato 21 Gennaio, alle ore 11, Riccardo
Nencini presenterà presso la Sala Nevera della Biblioteca Comunale il suo
libro "Oriana Fallaci. Morirò in piedi".
Quando ho saputo di questo evento,
voluto dall'Amministrazione saronnese proprio nella Biblioteca che porta il
nome di Oriana, ho pensato che un plauso ed un riconoscimento a chi lo ha
organizzato fosse dovuto.
E' un vizio antipatico e diffuso,
nel mondo della politica, quello di "esiliare" dal dibattito
culturale o di condannare ad una moderna "damnatio memoriae" gli
intellettuali che esprimono posizioni forti e contrapposte a quelle dominanti
(o a quelle di una parte politica).
E' un vizio che, purtroppo,
talvolta è riuscito ad isolare anche personalità straordinarie come quella di
Oriana Fallaci.
Lo sa bene Nencini che nel 2006, da
Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, volle conferire ad Oriana la
"Medaglia d'oro" della Regione, incontrando la forte contrarietà di
gran parte del centro-sinistra toscano, indispettito dalle posizioni che la
giornalista fiorentina assunse dopo l'11 Settembre 2001 (Articolo da il "Corriere della Sera").
In quell’occasione Riccardo Nencini
dichiarò a proposito di Oriana Fallaci che “Alcune prese di posizione, che non
mi trovano d' accordo, non possono incidere sul giudizio complessivo”.
Ed il giudizio complessivo non può
che essere di grande rispetto per una vita straordinaria, spesa per il
giornalismo e per la letteratura, “in piedi” fino alla fine, come dice il
titolo del libro.
Nella sua eccezionale carriera di
giornalista Oriana raccontò scenari di guerra ed intervistò potenti della terra
ritenuti inavvicinabili.
Nel volume “Intervista con la
storia” c’è anche una famosa intervista all’allora Presidente della Camera,
Sandro Pertini. Più che di un’intervista si tratta quasi di un monologo del
Presidente, partigiano socialista. Come disse Oriana “non si intervista Sandro
Pertini. Si ascolta Sandro Pertini”.
In attesa di Sabato 21 vi vogliamo
offrire l’introduzione a quell’intervista, la presentazione che Oriana fece di
Sandro Pertini:
“L’uomo non ha bisogno di
presentazioni. Si sa tutto su Sandro Pertini, presidente della Camera. Si
conosce il suo bel passato di antifascista condannato all’ergastolo e a morte,
il suo bel presente di socialista privo di fanatismi e di dogmi, il suo
coraggio, la sua onestà, la sua dignità, la sua lingua lunga. Nessun segreto da
svelare su questo gran signore che della libertà ha fatto la sua religione,
della disubbidienza il suo sistema di vita, del buon gusto la sua legge.
Nessuna scoperta da annunciare su questo gran vecchio dilaniato dalle dolcezze
e dai furori, collerico, impertinente, elegante di dentro e di fuori, con
quelle giacche sempre impeccabili, quei pantaloni sempre stirati, quel corpo
minuto, fragile, che nemmeno le legnate degli squadristi riuscirono a frantumare.
È noto che ama la moglie, i quadri d’autore, le poesie, la musica, il teatro,
la cultura, che è un uomo di cultura e uno dei pochissimi politici di cui
possiamo andar fieri in Italia.
È anche un uomo che ha tanto da dire, senza esser sollecitato. Infatti non si intervista Sandro Pertini. Si ascolta Sandro Pertini. Nelle sei ore che trascorsi con lui, sarò riuscita sì e no a piazzare quattro o cinque domande e due o tre osservazioni. Eppure furono sei ore di incanto.”
È anche un uomo che ha tanto da dire, senza esser sollecitato. Infatti non si intervista Sandro Pertini. Si ascolta Sandro Pertini. Nelle sei ore che trascorsi con lui, sarò riuscita sì e no a piazzare quattro o cinque domande e due o tre osservazioni. Eppure furono sei ore di incanto.”
Riccardo Galetti - Circolo "Sandro Pertini" Saronno
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