Il 24
febbraio 1990 moriva nella sua casa romana Sandro Pertini. Nel celebre discorso che tenne alle camere giurando
come Presidente, Pertini disse: “da oggi io cesserò di essere uomo di parte”.
Questo fu il compagno Sandro Pertini per tutta
la vita: un uomo di parte, di una parte precisa.
Un socialista.
Commemorare
il Presidente della Repubblica Sandro Pertini senza ricordarne l’appassionata e
mai vacillante militanza socialista è un’operazione fastidiosa.
Ma ricordare
l’uomo Sandro Pertini, il compagno, l’esiliato, il condannato, l’evaso, il
partigiano, il militante, il dirigente, l’uomo delle istituzioni senza neanche
nominare il suo essere prima di tutto un socialista, è non solo fastidioso, ma
è una deliberata distorsione della storia e della memoria di Sandro Pertini.
Capiamo che
nell’epoca dei partiti contenitore (vuoti, per la maggior parte), del
disorientamento, della crisi dei valori e dei principi guida delle principali organizzazioni politiche del centrosinistra, qualcuno pensi che sia sufficiente attingere
alla storia ed alla tradizione altrui per nascondere le proprie mancanze, le
proprie incoerenze, il proprio passato.
Ma Sandro
no. Non tirate per la giacca il compagno Sandro Pertini.
Riccardo Galetti - Presidente Circolo "Sandro Pertini" Saronno
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